Ufficio del turismo Isole Vergini USA in Italia



Clima

< Torna alla pagina Informazioni utili

La temperatura non è mai un problema quando si organizza un viaggio alle Isole Vergini, dato che i picchi diurni più alti durante tutto l’anno sono compresi tra i 22 e i 27°C e gli alisei mantengono bassa l’umidità, mentre le correnti caraibiche riscaldano l’acqua del mare. Nei mesi più umidi, da settembre a novembre, piove poco, con una media di circa cinque giorni di pioggia al mese. Le isole sono facilmente soggette ad uragani, che possono colpire in qualsiasi momento nel periodo tra luglio e ottobre, quindi informatevi sulle condizioni meteorologiche se decidete di visitare le isole in questo periodo.

URAGANI

Dobbiamo parlare anche di‘hurican’, il Dio caraibico del male. Da qui il nome “Hurricane” in inglese.
Una delle aeree nelle quali si sviluppa il fenomeno naturale degli uragani è appunto quella delle Antille.
Prodotti dai mari caldi e dai venti umidi dei tropici, tutti gli uragani partono da due fasce piuttosto strette, l’una a nord e l’altra a sud dell’Equatore. Quelli che colpiscono l’America Settentrionale nascono nell’Oceano Atlantico: accumulando nel giro di parecchi giorni un notevole impeto, corrono verso occidente sino alle Antille, per poi volgere a nord ed estinguersi. E’ noto che i Caraibi sono stati spesso colpiti da violentissimi uragani come Mitch, Lenny, Marilyn, Luis e Georges. Marilyn appunto è stato uno sfortunato capitolo della storia delle Isole Vergini Americane e colpì duramente l’isola di St.Thomas nel 1994. Anni primaHugo – nel 1989 – si abbattè su St.Croix e proseguì il suo viaggio devastante sulla coste orientali del Messico, nello Yucatan.
Questi nomi possono sembrarvi leziosi e curiosi, ma c’è una ragione. A partire dal livello di tempesta tropicale vi è l’abitudine di assegnare un nome sia alle tempeste che agli uragani per identificarli più facilmente in particolare quando nella stesse regioni insistono più fenomeni dello stesso tipo. In tal modo risultano notevolmente facilitate le comunicazioni e gli avvisi al pubblico da parte dei servizi addetti alla previsione, alla sorveglianza e all’emergenza. Inizialmente i nomi erano esclusivamente femminili, a partire dal 1979 la OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale) e la NWS (US National Weather Service) stabilirono di alternare nomi di donna e di uomo. Soltanto nelle regioni settentrionali dell’Oceano Pacifico non si danno nomi ai cicloni tropicali.
Recenti studi hanno fatto pensare che c’è una correlazione tra i periodi di clima umido o secco in Africa Occidentale ed il fenomeno degli uragani che colpiscono i Caraibi e le coste orientali degli Stati Uniti. Pesanti piogge in Africa Occidentale creano tempeste forti per l’Occidente, mentre durante la siccità il pericolo degli uragani nei Caraibi è minore.
Dal 1928 fino al 1989 le Isole Vergini sono state risparmiate dalla furia diretta dei grandi uragani. Tutto cambiò quando giunse Hugo nel Settembre dell’89 e prese di mira St.Croix, St.Thomas, St.John e Puerto Rico. Nel 1990 l’alfabeto degli uragani per fortuna puntò verso nord ed est, salvando le Vergini, ma in autunno le forti ed incessanti piogge furono senza dubbio poco benefiche.

La Tradizione alle Vergini US
Due feste legali e nazionali alle Vergini sono state introdotte proprio pensando al fenomeno naturale degli uragani: il SUPPLICATION DAY all’inizio della stagione degli uragani e l’Hurricane Thanksgiving Day alla fine della stagione. Questo ha un profondo significato per gli abitanti delle Isole. V’invitiamo ad evitare qualsiasi ironia su queste due festività, soprattutto se Vi recherete in vacanza alle Vergini US. Gli uragani sono come il “demonio” per gli isolani dei Caraibi, quanto per noi Italiani sono traumatici i terremoti.

Cos’è un uragano ?

E’ la più violenta perturbazione atmosferica, con venti che raggiungono i 350 km/h ed è rappresentata dai cicloni tropicali. Queste perturbazioni, caratterizzate dalle formazioni gigantesche barriere nuvolose, sono dette uragani nell’oceano Atlantico. I cicloni tropicali si formano per effetto del calore rilasciato dal vapore acqueo che condensa. I velocissimi venti producono una spirale intorno ad un’area calma (occhio). La barriera di nubi che si forma può raggiungere i 15 Km di altezza. La bassa pressione che caratterizza l’occhio del ciclone può agire insieme ai forti venti e sollevare onde alte 7-12 metri.  La fase di sviluppo di un uragano può durare dalle 12 ore fino a diversi giorni. Durante tale fase la pressione nel centro della tempesta diminuisce gradualmente ed i venti di solito non raggiungono la forza del vento d’uragano e si mantengono intorno ai 60 Km/h.
Tutte le tempeste tropicali hanno una caratteristica comune: dopo essersi formate si muovono seguendo percorsi che le portano in direzione del polo. In generale gli uragani dell’Atlantico all’inizio hanno solo una piccola componente diretta verso il polo, ma dopo qualche giorno di spostamento lungo un percorso approssimativamente est-ovest cominciano a piegare verso nord.
Si può vedere che ogni tanto gli uragani possono deviare dai percorsi gradualmente incurvati e talvolta subiscono rapidi cambiamenti di direzione, arrivando perfino a descrivere un occhiello intorno ad una particolare area: quando ciò accade la durata della tempesta sopra quest’area può essere considerevolmente più lunga di quanto normalmente previsto. Gli uragani giovani nei tropici si muovono abbastanza lentamente raggiungendo una media di 20-25 Km/h. Quando le tempeste si rafforzano e la loro traiettoria comincia a curvarsi le velocità aumentano. Talvolta gli uragani dell’Atlantico possono raggiungere velocità tra gli 80 e i 100 Km/h quando colpiscono la costa nord-orientale degli Stati Uniti.

Danni dell’uragano
La più alta percentuale di incidenti mortali e di danni si verifica nelle aree costiere; infatti quando gli uragani passano sopra la costa possono avere la massima intensità. I venti possono soffiare a velocità tanto alte da distruggere le case, strappare le linee dell’alta tensione e trascinare via barche, automobili e qualunque altra cosa non sia pesantissima e solidamente assicurata al suolo. Il pericolo maggiore spesso non è rappresentato dai forti venti, ma dalle inondazioni causate dall’innalzamento del livello del mare a causa del moto ondoso.

Come si prevede un uragano ?
Prevedere la nascita di un uragano è praticamente impossibile, una volta individuata una depressione o una tempesta tropicale, è possibile seguirne il percorso e l’evoluzione, in particolare per verificare se essa può evolvere in un uragano e quali possono essere i suoi successivi spostamenti. La posizione precisa di un uragano non è facile da identificare con le sole misure di pressione atmosferica e di velocità del vento; tali misure sono – infatti – eseguite in punti situati ad intervalli piuttosto irregolari sulla terraferma e molto distanziati tra loro sull’oceano. Fortunatamente oggi i servizi meteorologici utilizzano anche molti altri strumenti quali i satelliti artificiali, dalle cui foto, applicando particolari metodologie d’analisi, è possibile stimare l’intensità degli uragani.
Il National Hurricane Center USA possiede anche aeroplani attrezzati per eseguire speciali misure sulle tempeste tropicali. Essi localizzano l’uragano e gli girano intorno e, se le condizioni di volo lo permettono, penetrano nell’occhio e ne determinano la posizione esatta. Avvicinandosi alle coste, l’uragano può essere seguito con dei Radar Doppler anche quando sono distanti 150 Km ed oltre.
Allo stato attuale le probabilità che un uragano colpisca di sorpresa sono praticamente nulle. Il grosso problema che il meteorologo deve affrontare è la previsione dei suoi futuri spostamenti, affinché le aree minacciate possano ricevere adeguate segnalazioni di pericolo
In tutti i paesi che sono regolarmente colpiti da uragani le autorità si preoccupano di creare un’efficiente rete di prevenzione, fornendo utili informazioni e suggerimenti alla popolazione, ad esempio negli USA è disponibile la “Federal Emergency Management Agency’s” con la sua pagina on line “Hurricane Page” dedicata agli uragani o ad altri eventi simili egualmente dannosi. Altri suggerimenti utili si trovano presso l'”Hurricane Hunters” della Air Force Reserve.

Come valutare il periodo ed il movimento degli uragani ?
C’è un sito apposito che potete consultare: www.nhc.noaa.gov/  oppure i “Weather Channels” Tropical Update vi informano regolarmente su ogni fenomeno monitorato: http://hurricanes.noaa.gov oppurewww.weather.com/news-center/tropical.
Con le tecnologie odierne i naviganti possono rimanere sicuri che almeno 72 ore d’allarme anticipato scatta all’avvicinarsi di una tempesta tropicale. Inoltre le condizioni atmosferiche trasmesse per radio sui canali VHF 3 ed 85, sono monitorate dalle stazioni radio locali. Normalmente l’HURRICANE WATCH indica la possibilità che si possano verificare uragani nell’arco delle 36 ore. Misure protettive debbono essere previste, specialmente per coloro che devono assicurare le imbarcazioni agli ormeggi, o abbandonare una barriera o un’isola.
Un HURRICANE WARNING invece indica che si prevedono venti rinforzati di almeno 74 mph nell’arco delle 24 ore. Una volta partito l’allarme bisognerebbe già essere nella fase di completamente di ogni azione protettiva e aver già stabilito la zona maggiormente sicura ove ripararsi durante la tempesta.
Per tutto quanto Vi abbiamo esposto è spiegata la ragione per la quale solitamente i Caraibi, ad eccezione di poche Isole, sono poco frequentati dagli inizi di Giugno fino a fine Novembre. Tecnicamente – in termini turistici – designiamo questo periodo di “bassa stagione”. Le tariffe sono particolarmente attrattive nei servizi ricettivi. Giugno, Luglio sono già epoche per le tempeste tropicali. La stagione degli uragani suole pertanto essere definita dal 1° Giungo al 30 Novembre, con il picco tradizionale durante il mese di Settembre.

Per i naviganti invitiamo a consultare la sezione: Marine ed Ancoraggi alle Isole Vergini US.

Seguici su

PARTNERS

CREDITS

Powered by
Ma2 Consulenze Informatiche

Mantained by
Aruba


Cookie Policy