Dal 1650 al 1753 St. Croix non ebbe scelta:“familiarizzarsi con la Francia e convertirsi alla fede Cattolica”; questa la volontà del Re.
Diverso destino per St. Thomas dove, già nel 1665, le pratiche e il liberalismo Danesi accoglievano Luterani, Anglicani e Protestanti; 10 anni più tardi, nel 1685, anche a Cattolici ed Ebrei venne riconosciuta libertà di culto. Nel 1796 fu eretta la prima Sinagoga, oggi la più antica di tutto il Nuovo Mondo.
Tenace il lavoro dei frati missionari che vollero evangelizzare gli schiavi africani. La New Herrnhut Moravian Mission, fuori da Centreline Road, fu costruita proprio nel luogo della prima missione della chiesa Moraviana a St. Thomas. Ultimata nel 1770 era una chiesa semplice ed austera, ad esprimere la dottrina e la vita dei padri missionari. Si aggiunsero una casa missionaria e un campo di lavoro. I padri predicavano nelle piantagioni, inculcando i valori del rispetto e dell’obbedienza ai padroni, la rassegnazione al loro status di sottomessi. Educavano a leggere e scrivere, continuarono perseveranti a diffondere la dottrina, appresero il dialetto di questi popoli, tradussero la Bibbia nella loro lingua, riscuotendo consensi e proseliti.
Forte l’impatto sulla cultura dei “Blacks”.Seguaci fedeli, non lasciarono segni di culti e riti africani, né di folklore nero. Non era certo, questo, il clima giusto per “spirituals”, preghiere e rituali tribali come nel Sud America; questa è un’altra storia!
Un popolo di tradizionali fedeli Europei, gli abitanti delle Vergini.
Ebrei e sinagoghe
Nel 1685 gli Ebrei furono formalmente riconosciuti. Già 15 anni prima si erano costituiti in congregazioni, circa 1832 bianchi riuniti in 60 famiglie con quartier generale a St.Thomas. Provenivano principalmente da Francia, Inghilterra e Paesi Bassi; altri dalle isole Caraibiche e dal Brasile. Si stabilirono a St. Thomas per più di 300 anni diventando una presenza importante sull’isola se non altro per averne messo alla prova il suo spirito di integrazione multietnica. Fu durante la Rivoluzione Americana del 1781 che St. Thomas, i suoi abitanti, espressero definitiva fiducia alla comunità ebraica.
Nel 1796 fu fondata la Congregazione Ebraica di St. Thomas, la più antica di tutto il Nuovo Mondo.
Crebbero di numero, crebbero in ricchezza, il commercio li rese potenti. Si attivarono anche in politica e nel sociale, stimolando la vita culturale della comunità. Erano in buoni rapporti con i Blacks, in relazioni amichevoli con Danesi e Continentali. Nessuna traccia d’antisemitismo in questo periodo, tanto che molte famiglie ebraiche mandavano i propri figli nelle scuole laiche. Molti e duraturi furono gli incroci e le mescolanze con gente di colore a St. Thomas. Ancora oggi la maggior parte delle antiche famiglie ebree rimaste a St. Thomas, sono di colore, o almeno mulatte. Ricordiamo Camille Pissarro – il famoso pittore impressionista francese, ebreo – nato a St. Thomas nel 1830, da una famiglia ebrea di mercanti. Oggi a St. Thomas c’ è un Museo dedicato all’artista, il Pissarro Building che espone l’intera collezione di quadri e tavole lasciate dal pittore, raffiguranti la vita Caraibica di quel tempo; interessanti perché sono la prima evidenza del periodo rivoluzionario della comunità degli schiavi Africani.
Quando agli inizi del XX secolo, le isole scivolarono in una profonda crisi economica, gli Ebrei emigrarono verso il Centr’America e gli Stati Uniti. Nel 1911, a St. Thomas, se ne contavano solo un’ottantina, quasi votati all’estinzione, visto il continuo trend negativo del mercato commerciale. Ritornarono negli anni ’50, con la ripresa economica, inserendosi a pieno titolo nella vita economica dell’isola. Proprio nel ’60, Ralph M. Paiewonsky, di famiglia ebraica, noto nel mondo degli affari e della politica, venne eletto Governatore per 5 anni (1961-1969), e l’ età di “Paie” – suo soprannome – coincise con il boom delle Isole.
La Sinagoga Beracha Veshalom Vegemiluth Hasidim è posta in cima alla collina che si affaccia sul porto di St. Thomas. Gioiello storico dell’ isola, rappresenta il più antico esemplare di Sinagoga Sefardita dell’ occidente Americano. Di grande effetto gli interni: la cupola e il soffitto sono sorretti da quattro colonne che delimitano il pavimento, lampade originali del XIX secolo, sedie da cerimonia in mogano su quattro lati e il pavimento suggestivamente ricoperto di sabbia, a memoria delle carovane sefardite in fuga dall’Egitto.