Ufficio del turismo Isole Vergini USA in Italia



La Gastronomia

I viaggiatori esperti considerano le US Virgin Islands un “Dining Paradise”. La serata – dopo aver goduto di ore di sole e mare – è trascorsa volentieri nell’assaggio di sontuose delicatezze isolane, preparate con ‘flair internazionale’, spesso in locali da sogno, o in luoghi in riva al mare, I pasti alle isole sono un’esperienza memorabile. Chef internazionali approdano alle Isole Vergini Americane richiamati dai visitatori che le frequentano da anni, per le vacanze durante l’intero arco dell’anno.

Mentre girate per le isole, noterete nei mercati locali frutti colorati, strane radici e legumi, erbe e spezie, gli astici con lunghe chele spinose. Questa ricchezza d’ingredienti è solo una parte di ciò che il mercato locale della Cucina Caraibica può offrire. E’ un vero e proprio “melting-pot” di gusti e sapori che si sono avvicendati sulle isole grazie alle diverse culture.

Molto prima che approdasse Colombo, gli Indiani Nativi ARAWAKS coltivavano nelle fertili valli delle Isole Vergini frutti quali la cassava, le patate dolci e le zucche. Questi abitanti saggi pescavano, salavano e pulivano il pesce ed i frutti di mare, conosciuti sull’arcipelago con i nomi originali: mackerel, conch e whelks.
Giunse la dominazione Danese nel 1600, seguita da quella Spagnola, quindi dalla Francese, Britannica ed Olandese. Furono importati schiavi Africani per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Arrivarono anche Cinesi ed Indiani quali servitori e vi rimasero anche dopo l’Emancipazione dalla schiavitù.
Ogni ondata migratoria portava con sé qualcosa d’unico nella gastronomia: diversi metodi di cucina, nuove spezie oppure uno stile diverso di presentare il cibo.

Oggi alle Isole Vergini Americane la cucina “fusion” è il fantastico frutto di quest’incontro di sapori e culture. E’ una cucina che “viaggia” tra i maggiori trend mondiali o quella più spiccatamente etnica. Sapori e tradizioni culinarie di Francia, Italia, Messico, Cina e Pacifico si amalgamano con ingredienti isolani. La diversità etnica dell’arcipelago ha contribuito facilmente alla varietà di gastronomia presente sulle isole. Scampi di mare, cotolette, pasta con spezie ed erbe coltivate localmente, pesce fresco dei Caraibi, il classico “smorgasbord” in stile Danese, sushi bar, granseole alla Cajun, chateaubriand ed anche anatra alla Pechinese: le Isole possono competere con molte città del mondo, per il numero e la scelta di locali gastronomici per ogni chilometro quadrato !

Non potete in tutti i casi trascurare l’anima Creola dei luoghi. Iniziate la vostra festa culinaria con una buona zuppa di zucca alla noce moscata oppure con uno stufato di kallaloo con spinaci freschi e molluschi. Scegliete del pollo al cocco e curry, oppure un succulento maialino arrosto marinato nel succo di limone e nelle erbe locali. Che dire poi di un’aragosta dei Caraibi alla griglia accompagnata da una maionese di avocado. Tra il pescato: Wahoo, ghrouper, mahi-mahi , l’ “old wife” – un pesce tra i più conosciuti alle isole – tonno ed altre prede fresche quotidiane, sono ingredienti comuni persino nei piccoli bar o caffè “casual”, ma tutti con stile ed innovazione.
Le specialità West Indies sono rinomate. I sapori locali  come ad esempio le foglie di ‘bay rum’ – il frutto della passione – l’erba limone venivano già impiegati dai nativi indiani delle isole, prima che si insediassero le colonie Europee. “Fungi”  è una combinazione tipica di farina di grano ed okra, le banane fritte – plantains – ed i fagioli piccanti sono tradizionalmente serviti quali contorni.
Si aggiungono lo “sweet potato pudding”, il pane tipico “johnnycake fritto, le banane, i piselli ed il riso. Tra le tante curiosità non si deve mancare di assaggiare il “conch-fritter”  una frittella di un mollusco di mare, deliziosa e tra le prime pietanze nei menu’ delle isole.

Moltissimi sono i negozi dove si possono trovare divertenti riferimenti e ricordi delle specialità locali: si va dai libri con le ricette tipiche delle Indie Occidentali, alle caratteristiche “rum balls”, al rum-cake, ai calendari, alle spezie talvolta piccanti, alle salse, nonché al Rum, per essere precisi al Cruzan Rum di St.Croix, uno dei ricordi migliori che il turista può riportare dalle Isole.
La distilleria di Cruzan Rum a St.Croix, un tempo antica Plantation, produce una varietà di deliziosi rum di canna da zucchero, solo ed unicamente aggiungendo prodotti naturali. Una visita alla distilleria illustra il procedimento produttivo, invita ad assaggi dei vari distinti rum. Si può acquistare in loco e non c’è turista che non ritorni a casa con una bottiglia originale dell’isola. Lungo le strade e presso i locali si può assaggiare il “Conquito” una bevanda locale, che coniuga il Cruzan Rum con il cocco e lo zucchero.

Tra le molte curiosità isolane citiamo anche il BUSH TEA delle Isole Vergini Americane. Non è solo una delle bevande preferite dai locali, ma è una buona cura a molti malanni ed è ancora usata oggi da quando sulle isole non esistevano medicinali, oppure erano talmente scarsi che i locali impararono ad essere dottori di se stessi. Molte ricette di tisane – bush tea – sono anche usate per bevande saporite e gustose. Il Mango tea è ottimo per curare qualsiasi dolore di stomaco, la maggiorana dolce cura qualsiasi raffreddore, una tazza di soursop tea alla sera garantisce un buon sonno, la guava cura il mal di gola, l’erba cipollina la febbre, mentre il love bush è ottimo per la pressione alta. Alcuni di queste tisane ora sono confezionate e possono essere acquistate nei negozi che vedono prodotti locali.

 

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