Ufficio del turismo Isole Vergini USA in Italia



Flora e Fauna

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La vegetazione dell’isola di St.Croix è molto variegata ed è influenzata dai cambiamenti climatici che interessano il territorio. Non vi è molta differenza tra le temperature o la durata della luce solare diurna durante il corso dell’anno. Ma è il quantitativo di pioggia che detta le leggi del ciclo di crescita delle piante: le piante possono germogliare  anche in una notte dopo una abbondante pioggia, mentre è la stagione secca quella in cui avviene la fioritura e l’impollinazione.
L’albero di mogano rimane prevalente ed è oggi un tesoro dell’isola, mentre la vegetazione varia a seconda delle zone.

La zona dell’East End è composta per la maggior parte da colline non molto alte, ricoperte da boscaglia secca e da molte specie di vegetazione spinosa come la “Turk Cap o il cactus a fusto e l’alto cactus a forma di canna d’organo. Il sottobosco molto diffuso in queste zone dell’isola è composto da crotontiglio, lantana, cotone selvaggio, “tan tan” e acacia ovvero “casha bush”. Si possono trovare poche specie di alberi come la mela zuccherata, il campeggio, la crescezia con i suoi rami duri e selvaggi e i suoi frutti che sembrano una zucca. Nella Mid-Island – durante il tragitto lungo la Queen Mary – si possono attraversare lunghi viali d’ alberi di mogano piantati dalCivilian Conservation Corp nel 1930. I campi di giunco che costeggiano il percorso sono vivacizzati da tamarindi, bamboo, mango, palme e molti altri alberi tropicali tipici.
Una delle piante più interessanti è il baoabab; St.Croix conta la più vasta concentrazione di baobab dei Caraibi: li trovate ovunque. Queste piante giunsero dall’Africa e furono considerate sacre, proprio per la loro strana sembianza, e rappresentano una fonte di nutrizione importante, nonché d’acqua e riparo ombreggiato.

La West-End ospita la foresta umida tropicale che ricopre tutto il versante nord-ovest dell’isola e si estende per circa un chilometro e mezzo. Tra le piante tipiche che la compongono: il cotone selvaticoanche detto kapok , con il suoi semi leggeri e morbidi; la prugna con i suoi inconfondibili frutti gialli; il sandbox (detto anche monkey- no- climb) con i suoi rami ricoperti di spine. All’interno si snoda anche la suggestiva Mohogany Road costeggiata da bellissimi alberi di mogano,cedri dal colore giallo e alberi Tibet chiamati anche “mother’s tongue” a causa dei suoni che emettono quando sono scossi dal vento. La foresta è proprietà privata, ma i proprietari consentono gentilmente l’accesso ai visitatori.

Lungo le coste e la baia dell’isola – Coastline – crescono le importantissime mangrovie bianche , nere e rosse. La spiagge sabbiose costituiscono l’habitat naturale di molte specie di piante grasse come  la “porcellana marina” e i “fagioli delle spiagge”.
Sia nelle aree protette sia in quelle non protette si possono trovare, inoltre, l’albero tossico del mare e le palme da cocco.

 

St. Croix ospita circa 100 specie diverse di uccelli. Durante il percorso alla scoperta dell’isola bisogna stare in guardia per scorgere i colombi bianchi sui tralicci del telefono, i nidi sulla cima dei mulini da zucchero, oppure i lisci becchi del Bananaquit(sugarbird), uccello tipico dell’isola che fruga tra i cespugli. Gli innumerevoli stagni dell’isola sono le postazioni migliori da cui osservare questi simpatici animali.
I visitatori possono vedere anche mandrie di vacche Senepol,una razza autoctona che pascola sull’isola e presso la Anally Farm, nonché lungo il litorale. Queste vacche di colore rossastro, un incrocio tra le English Red Pole e le vacche del Senegal, sono allevate a St.Croix per la loro carne. E’ una produzione importante per l’economia pastorale delle Isole Vergini Americane.

La Nature Conservancy a St.Croix gestisce una riserva naturale a protezione delle tartarughe marine verdi ed embricate in 120 ettari di spiagge ove – da aprile a dicembre – gli animali nidificano. Le spiagge di Isaac Bay e Jack Bay rientrano in questa riserva: sono splendide, ma anche di difficile accesso, circondate da barriera corallina con almeno 400 specie di pesci tropicali. Chi ama la natura selvaggia – vergine diciamo noi – può veramente esplorare queste baie ed il patrimonio di fauna e flora sommersa: è snorkeling di prim’ordine!

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