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Le Città Coloniali

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A St. Croix, ci sono due distinte cittadine storiche risalenti al periodo coloniale danese da visitare:Christiansted  e Frederiksted.
La qualità architettonica e il retaggio culturale dell’antica capitale dei territori Danesi d’oltremare, hanno fatto di Christiansted – fondata nel 1734 – un luogo d’interesse storico nazionale. A Christiansted è possibile passeggiare tra gli antichi porticati e i palazzi coloniali del National Historical Park cittadino: un monumento nazionale protetto di rara bellezza nel panorama del patrimonio storico caraibico Ma si possono anche trascorrere intere giornate facendo shopping: dai profumi francesi ai cristalli, dai batik alla gioielleria. Ma entrambe le città di Christiansted e di Frederiksted posseggono un proprio distinto carattere: sono quelle che gli isolani definiscono Twin Cities, le città gemelle, assolutamente da non perdere

Christiansted (1735)
Considerata la città più accattivante dei Caraibi è caratterizzata dall’architettura neoclassica tipica del periodo coloniale danese, con i portici, le ampie piazze che si affacciano sul mare e la sua baia dipinta di turchese. Fu sede del governo locale tra il 1755 e il 1871.
L’area del porto venne costruita dai francesi nel 1650 e fu inizialmente chiamata Bassin. La città, tuttavia, ebbe il suo maggior sviluppo nel suo periodo danese, quando i Governatori delle Indie Occidentali seppero adattare lo stile architettonico del XVIII secolo al contesto tropicale dell’isola, dando vita ad una espressione artistica alquanto originale. Inoltre, le restrittive regole di costruzione imposte dai Danesi per proteggere gli edifici dai pericoli degli incendi e degli uragani ha dato vita ad una solida architettura qualitativamente eccellente, unica nei Caraibi e nel mondo.

I Danesi avevano l’abitudine di abbellire le loro strutture più imponenti con maestose colonne e gallerie. Le gallerie in particolare avevano la funzione di proteggere gli abitanti dal sole e dagli acquazzoni tropicali. Il risultato architettonico fu un complesso di splendidi cortili arricchiti da bellissime piante. In seguito i cortili furono utilizzati come ristoranti, ingressi per hotel o portici per negozi e boutique.
Il Forte Christiansted, terminato intorno al 1749, aveva il compito di sorvegliare la baia impedendo le incursioni dei pirati. Oggi il forte è  mantenuto dallo United States National Park Service. Alcune sue sezioni sono considerate aree di interesse storico nazionale e, come tali, designate National Historic Sites e registrate nel National Register of Historic Places. Sia il Forte Christiansted sia lo Steeple Building –la prima chiesa costruita dai Danesi dopo il loro arrivo nell’isola – sono oggi dei musei che ospitano manufatti tipici dell’isola ed una mostra permanente sulla storia dell’isola.

La Government House, risalente agli anni 30 del XIX secolo, era costituita originariamente da due case cittadine appartenenti a ricchi mercanti. Oggi il complesso è stato ristrutturato ed è aperto al pubblico.

Al centro della baia di Christiansted sorge, infine, la piccola isola di Protestant Cay, roccaforte protestante contro la maggioranza cattolica dell’isola, durante la dominazione francese.

 

 

Frederiksted (1752)

È una delle città più pittoresche dei Caraibi. Affascina i visitatori con le sue strade costeggiate dagli alberi e la sua architettura unica, contraddistinta da chiese maestose, portici, cortili interni con negozi, ristoranti e uffici. Frederiksted come Cristiansted fu costruita sotto la direzione dei Governatori della Compagnia delle Indie Occidentali e della Guinea. Distrutta dagli incendi delle rivolte del 1878, gran parte della città fu ricostruita con lo stile del periodo vittoriano. Oggi, passeggiando tra le sue vie si possono ammirare in uno scenario unico yacht e navi da crociera ormeggiate ai suoi moli, bandiere colorate allineate lungo la baia che costeggia la città, caratteristiche performance di ballerini di Quadriglia e i tradizionali quanto curiosi Moko Jumbies sui trampoli. La città di Frederiksted è stata designata Historic District ed inserita nel National Register of Historic Places.
Il suo Forte, completato dai Danesi nel 1760, fu costruito per proteggere il Governatore, la baia  e la città dall’attacco di pirati, contrabbandieri o flotte di altre Nazioni europee attratti dalla ricchezza delle sue piantagioni di canna da zucchero. Nel 1848 il forte fu protagonista di un evento fondamentale nel processo di emancipazione degli schiavi. Al Buddhoe Park, piccolo parco ombreggiato e grande simbolo storico per la buona parte della popolazione isolana afro-americana, il 3 luglio 1848 il Generale Buddhoe radunò migliaia di schiavi armati per richiedere la libertà. Dalle mura del forte il Governatore Danese, il Generale Peter Von Sholten, capitano delle milizie di St. Croix, pronunciò la famosa frase : “Tutti coloro che non sono liberi nei territori delle Indie Danesi Occidentali saranno liberi!” Di lì a poco tutti gli schiavi di colore avrebbero ottenuto la libertà.  E’ proprio qui che ogni anno centinaia di persone riempiono le strade di Frederiksted di fronte a questo parco per celebrare l’anniversario dell’Emancipazione dalla Schiavitù.  Le festività includono musica dal vivo, tradizionali cerimoniali africani e gruppi di preghiera.

Questo evento estremamente sentito sull’isola ha una sua commemorazione ufficiale ogni anno nel mese di giugno: l’Emantipation Day.  Le festività includono musica dal vivo, tradizionali cerimoniali africani e gruppi di preghiera. Il forte è oggi gestito dal governo dell’isola ed ospita mostre sull’evoluzione storica, sull’arte locale e numerosi eventi culturali.

Frederiksted ha avuto un ruolo importante anche nella lotta per l’indipendenza degli Stati Uniti continentali quando, nel 1776, il primo saluto alla neonata Nazione degli Stati Uniti d’America venne proprio dal suo forte. Gli scambi commerciali favorirono in seguito l’intensificarsi di legami economici e sociali tra gli Usa e le colonie caraibiche Danesi, fino al famoso passaggio di consegne del 1917.
In qualsiasi angolo della città si possono rivivere i tempi andati quando lo zucchero e il Rum dominavano la vita dell’isola e si può respirare la vivacità culturale nata dalla ricca mescolanza di popoli e tradizioni che si sono susseguiti sull’isola. Essa si riscontra nella musica e nel cibo, così come nel linguaggio. Tra le altre è molto sentita in città la tradizione ispanica. Oltre alla musica reggae e alle performance di calypso non è insolito sentire tra le sue vie dei dialoghi in spagnolo.
Anche a Frederiksted, infine, è possibile fare dell’ottimo shopping oppure addentrarsi nella vicina, meravigliosa foresta pluviale e nei dintorni ricchi di paesaggi punteggiati d’antiche Plantation Houses.

 

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