Ufficio del turismo Isole Vergini USA in Italia



Storia e Leggenda

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Fu l’isola scoperta da Cristoforo Colombo durante il suo secondo viaggio nel 1493 e vide il picco del benessere e della spinta commerciale durante l’epoca della colonia Danese nel 18simo secolo. E’ la più Danese delle Vergini US e fu la sede dell’Amministrazione Coloniale. Si spiegano così le belle architetture coloniali, perfettamente mantenute e restaurate che si ammirano nelle due cittadine principali dai nomi decisamente Danesi: Christiansted e Frederiksted. La prima fu fondata nel 1734 ed è stata insignita del riconoscimento di National Historic Site. E’ anche stata definita la più bella cittadina coloniale delle Indie Occidentali: tetti rossi, caseggiati color crema. Il suo lungomare ed il porticciolo sono un esempio di OLD WORLD perfettamente preservato. Al tramonto dovete solo sedervi nel parco affacciandovi al mare ed immaginarvi nel 18simo secolo: guardate il porticciolo e sarete catturati nella rete dei secoli passati. Ci sarà sempre una barca a vela locale o uno yacht, un tre alberi, che vi accompagna nei ricordi di epoche trascorse. Non è allucinazione storica ai Caraibi: basta ammirare la Government House che fu terminata nel 1833 dal Governatore Van Scholten e se vi addentrerete vedrete mobilia antica originale danese.

Diversa è Frederiksted: l’architettura fu distrutta da un grande incendio nel 1878 e la cittadina fu ricostruita in stile Vittoriano. E’ un melange di stile coloniale Danese e barocco Inglese, con balconi, cupole, gazebo, legni intagliati. Frederiksted ha saputo attirare colonie di artisti e scrittori. Può contare su un porto commerciale assai attivo.
Passeggiate lungo le strade graziose che portano nomi evocativi: Anna’s Hope, Upper Love, Lower Love, Jealously, Sally’s Fancy, Concordia, Contentment, Good Hope. Se girate in auto troverete rovine pittoresche e melanconiche di vecchie piantagioni e dovunque vedrete i mulini a vento dominare impavidi da secoli. Qua e là ville, con giardini segreti, appezzamenti vasti di terreno.
Se St.Thomas sta a Miami, possiamo certamente dire che St.Croix sta a Newport !

Quando Colombo approdò al largo di Salt River a bordo di 17 vascelli con oltre 1500 uomini chiamò l’isola Santa Cruz ed inviò una scialuppa sulla parte occidentale di Salt River il 14 Novembre, pensando che la piccola insenatura fosse la foce di un fiume, quindi una fonte d’acqua dolce. Di fatto incontrarono i nativi che furono molto ostili a quest’ incontro, obbligando Colombo ad una veloce ritirata. Ciò nonostante, l’esploratore fu talmente colpito dalla bellezza delle isole e delle sue acque che decise di battezzare l’arcipelago composto da circa 50 isolette Isole Vergini, richiamandosi a Sant’Orsola, la leggendaria figlia di un re di Bretagna che accettò di andare in sposa ad un principe pagano a condizione che le fosse concesso di percorrere i mari per tre anni accompagnata da undicimila splendide vergini. Il principe attese invano il ritorno della promessa sposa, mentre le virtuose fanciulle cadevano martiri in difesa della propria verginità. Questa la leggenda.
Colombo lasciò le Vergini e fu solo nel 1625 che a St.Croix approdarono coloni Inglesi e Francesi intenzionati a sfruttare l’agricoltura. Fu nel 1650 che un colone Inglese decise di rimanere sull’isola.
Nel 1653 St.Croix fu ceduta ai Cavalieri di Malta, quindi fu successivamente venduta ai Francesi. Nel 1733 arrivarono i Danesi – che già possedevano St.Thomas e St.John – ed acquisirono anche St.Croix. Fu così che definitivamente l’isola divenne patrimonio coloniale delle Indie Occidentali della Corona Danese, e rimase tale per 251 anni.
Sappiamo che fu nel 1917 che gli Stati Uniti prima dello scoppio delle seconda guerra mondiale decisero di acquistare l’Arcipelago intero – quale protezione strategica al Canale di Panama e sottraendolo, quindi, alle mire tedesche  – per il valore di 25 Milioni di Dollari in oro: 31 Marzo 1917. E questa è storia.

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